Codice etico modello organizzativo e di controllo

CODICE ETICO E DI CONDOTTA A TUTELA DEI MINORI E PER LA PREVENZIONE DELLE MOLESTIE, DELLA VIOLENZA DI GENERE E DI OGNI ALTRA CONDIZIONE DI DISCRIMINAZIONE

Ogni Tesserato e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all'attività dell'Associazione è tenuto a mantenere un ambiente sportivo rispettoso, equo e privo di qualsiasi forma di abuso, violenza e discriminazione.

Diritto fondamentale di ogni Tesserato è quello di essere trattato con rispetto e dignità, nonché di essere tutelato da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal D.lgs. n. 198/2006, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico di ciascun Tesserato costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo.

Non sono consentite discriminazioni di alcun genere, che siano essere basate su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura.

Sono vietate tutte quelle condotte integranti abuso psicologico, abuso fisico, molestia sessuale, abuso sessuale, negligenza, incuria, bullismo o cyberbullismo o comportamenti discriminatori, come descritti all'art. 2 del modello Organizzativo adottato dalla società;

NORME DI CONDOTTA GENERALI

I Tesserati e chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all'attività dell'Associazione sportiva devono:

  • adottare condotte non discriminatorie, evitando qualsiasi atteggiamento inappropriato fondato su razza, colore, sesso, orientamento sessuale, lingua, religione, opinione politica o di altra natura, nazione o origine sociale, disponibilità economica, nascita o di altra natura;

  • astenersi dall'adottare condotte quali: colpire, assalire fisicamente o abusare fisicamente o psicologicamente un'altra persona;

  • evitare atteggiamenti nei confronti di altri che - anche sotto il profilo psicologico - possano influire negativamente sul loro sviluppo armonico e socio-relazionale;

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  • agire con comportamenti che siano di esempio positivo, specialmente per i minori;
    astenersi dal porre in essere relazioni con minori che possano essere in qualche modo consideratedi natura sessuale, sfruttamento, maltrattamento o abuso;

  • usare un linguaggio consono, evitando suggerimenti o consigli, offensivi o abusivi;

  • comportarsi in maniera consona rispetto al ruolo svolto evitando condotte inappropriata o sessualmente provocante;

  • astenersi dallo stabilire o intrattenere contatti con minori Tesserati utilizzando strumenti di comunicazione online personali (email, chat, social network, etc.) che esulino da quelli strettamente funzionali all'attività istituzionale;

  • perseguire il rispetto dei principi indicati nel presente documento, evitando di tollerare o partecipare a comportamenti di altri soggetti che siano illegali, o abusivi o che mettano a rischio la loro sicurezza;

  • astenersi dall'organizzare momenti conviviali non istituzionali con atleti minorenni, salvo il consenso dell'esercente la responsabilità genitoriale;

  • agire in modo da tutelare la sfera emotiva del minore, evitando di assumere comportamenti che possano far vergognare, umiliare, sminuire o disprezzare gli altri, o perpetrare qualsiasi altra forma di abuso emotivo;

  • evitare di discriminare, trattare in modo differente o favorire alcuni soggetti escludendone altri. 

    I Tesserati devono:

DOVERI E OBBLIGHI DEI TESSERATI

  • comportarsi secondo lealtà, probità e correttezza nello svolgimento di ogni attività connessa o collegata all'ambito sportivo e tenere una condotta improntate al rispetto nei confronti degli altri Tesserati;

  • astenersi dall'utilizzo di un linguaggio, anche corporeo, inappropriato o allusivo, anche in situazioni ludiche, per gioco o per scherzo;

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  • garantire la sicurezza e la salute degli altri Tesserati, impegnandosi a creare e a mantenere un ambiente sano, sicuro e inclusivo;

  • impegnarsi nell'educazione e nella formazione della pratica sportiva sana, supportando gli altri Tesserati nei percorsi educativi e formativi;

    impegnarsi a creare, mantenere e promuovere un equilibrio sano tra ambito personale e sportivo, valorizzando anche i profili ludici, relazionali e sociali dell'attività sportiva;

  • prevenire e disincentivare dispute, contrasti e dissidi anche mediante l'utilizzo di una comunicazione sana, efficace e costruttiva;

  • astenersi da condotte offensive, minacciose o aggressive;

  • collaborare con gli altri Tesserati nella prevenzione, nel contrasto e nella repressione di abusi,

    violenze e discriminazioni (individuali o collettivi);

  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla società situazioni, anche potenziali, che espongano sé o altri a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

    DOVERI E OBBLIGHI DEI DIRIGENTI SPORTIVI E DEI TECNICI

    I Dirigenti sportivi e i Tecnici devono:

  • agire per prevenire e contrastare ogni forma di abuso, violenza e discriminazione;

  • astenersi da qualsiasi abuso o uso improprio della propria posizione di fiducia, potere o influenza nei confronti dei Tesserati, specie se minori;

  • contribuire alla formazione e alla crescita armonica dei Tesserati, specie se minori;

  • evitare ogni contatto fisico non necessario con i Tesserati, specie se minori;

  • promuovere un rapporto tra Tesserati improntato al rispetto e alla collaborazione, prevenendo situazioni disfunzionali, che creino, anche mediante manipolazione, uno stato di soggezione, pericolo o timore;

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  • porre in essere, in occasione delle trasferte, soluzioni logistiche atte a prevenire situazioni di disagio e/o comportamenti inappropriati, coinvolgendo nelle scelte coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero i soggetti preposti alla vigilanza;

  • organizzare l'attività sportiva e gli allenamenti in modo da garantire la privacy degli atleti negli spogliatoi, ovvero facendo in modo che durante l'attività sportiva o in caso di visite mediche e trattamento con fisioterapisti o simili, in particolare in caso di minori ci sia un genitore o un responsabile della società, evitando di accompagnare i minori a casa o nel caso sia necessario che vi sia sempre un'autorizzazione scritta dei genitori ;

    astenersi dall'utilizzo, dalla riproduzione e dalla diffusione di immagini o video dei Tesserati minori, se non per finalità educative e formative, acquisendo le necessarie autorizzazioni da coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoria ovvero dai soggetti preposti alla vigilanza;

  • astenersi dal creare situazioni di intimità con il Tesserato minore;

  • impiegare le necessarie competenze professionali nell'eventuale programmazione e/o gestione di regimi alimentari in ambito sportivo;

  • segnalare tempestivamente eventuali indicatori di disturbi alimentari degli atleti loro affidati;

  • dichiarare cause di incompatibilità e conflitti di interesse;

  • sostenere i valori dello sport, altresì educando al ripudio di sostanze o metodi vietati per alterare le prestazioni sportive dei Tesserati;

  • conoscere, informarsi e aggiornarsi con continuità sulle politiche di safeguarding, sulle misure di prevenzione e contrasto agli abusi, violenze e discriminazioni, nonché sulle più moderne metodologie di formazione e comunicazione in ambito sportivo;

  • segnalare senza indugio al Responsabile contro abusi, violenze o discriminazioni nominato dalla società e/o al Safeguarding Office della FIP per i tesserati alla FIP e/o di altra FSN o APS o EPS al quale l'Associazione è o dovesse in futuro essere affiliata situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

    DOVERI E OBBLIGHI DEGLI ATLETI

    Gli atleti devono:
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  • rispettare il principio di solidarietà tra atleti, favorendo assistenza e sostegno reciproco;

  • rispettare la funzione educativa e formativa dei dirigenti sportivi e dei tecnici;

  • mantenere rapporti improntati al rispetto con gli altri atleti e con ogni soggetto comunque coinvolto nelle attività sportive;

  • evitare contatti e situazioni di intimità con dirigenti sportivi e tecnici, anche in occasione di trasferte, segnalando eventuali comportamenti inopportuni;

  • astenersi dal diffondere materiale fotografico e video di natura privata o intima ricevuto, segnalando comportamenti difformi a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o tutoriale.

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ovvero ai soggetti preposti alla vigilanza, nonché al Responsabile del Safeguarding e/o al Safeguarding Officer della FIP per i tesserati alla FIP e/o di altra FSN o APS o EPS al quale l'Associazione è o dovesse in futuro essere affiliata; segnalare senza indugio al Responsabile contro le violenze, abusi e discriminazioni nominato dalla società e/o al Safeguarding Office della FIP per i tesserati alla FIP o di altra FSN o APS o EPS al quale l'Associazione è o dovesse in futuro essere affiliata, situazioni, anche potenziali, che espongano i Tesserati a pregiudizio, pericolo, timore o disagio.

PROCEDURE DI SELEZIONE DEGLI OPERATORI SPORTIVI

Il sodalizio quando instaura un rapporto di lavoro – a prescindere dalla forma – con operatori chiamati a svolgere mansioni comportanti contatti diretti e regolari con minori richiede preventivamente copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

COMPORTAMENTO DA TENERE IN PRESENZA DI UNA POSSIBILE CONDOTTA RILEVANTE

Tutti i Tesserati devono essere vigili nell'identificare situazioni che possano comportare rischi per gli altri e devono riportare ogni preoccupazione, sospetto o certezza circa un possibile abuso, maltrattamento, violenza o discriminazione verso altri al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società o al Safeguarding Office federale attraverso la formulazione di segnalazioni da compiere con le modalità indicate sul sito www.fip.it o di altra FSN o APS o EPS al quale l'Associazione è o dovesse in futuro essere affiliata, secondo le modalità da questi definite.

Chiunque sospetti comportamenti rilevanti può confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio di appartenenza o direttamente con il Safeguarding Office della FIP, o di altra FSN o APS o EPS al quale l'Associazione è o dovesse in futuro essere affiliata.

In caso di minori coinvolti può essere opportuno segnalare in maniera tempestiva eventuali segnali di malessere all'esercente la responsabilità genitoriale. Possono verificarsi però situazioni nelle quali collaborare con gli esercenti la responsabilità genitoriale potrebbe rivelarsi non sufficiente o addirittura un danno anziché un beneficio: per esempio se uno dei genitori fosse responsabile dell'abuso o se un uno di essi si dimostrasse incapace di affrontare in maniera adeguata la situazione. In questi casi sarebbe opportuno confrontarsi con il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni del sodalizio.

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RISERVATEZZA

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni della società e il Safeguarding Office della FIP, o di altra FSN o APS o EPS al quale la Società è o dovesse in futuro essere affiliata sono tenuti agli obblighi di riservatezza previsti dal Regolamento federale. L'identità del segnalante non può essere rivelata a persone diverse da quelle competenti a ricevere o a dare seguito alle segnalazioni. La protezione riguarda non solo il nominativo del segnalante ma anche tutti gli elementi della segnalazione dai quali si possa ricavare, anche indirettamente, l'identificazione del segnalante.

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MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL'ATTIVITÀ SPORTIVA

Il presente modello organizzativo e di controllo dell'attività sportiva è redatto dalla ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA Romana con sede in Roma, Via A. Barbato 38, C.f. 97072900588, in persona del legale rappresentante pro-tempore Andrea De Stefani (ASD ROMANA) come previsto dal comma 2 dell'articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 e utilizzando le linee guida pubblicate dalle FSN (FIP-FGI) e riconosciute dal CONI.

Si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all'attività dell'Associazione, indipendentemente dalla disciplina sportiva praticata. Ha validità quadriennale dalla data di approvazione e deve essere aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni dei Principi Fondamentali emanati dal CONI, le eventuali ulteriori disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e le raccomandazioni dell'Osservatorio Permanente del CONI per le Poli1che di Safeguarding.

L'obiettivo del presente modello è quello di promuovere:

  • Una cultura e un ambiente inclusivo che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l'uguaglianza e l'equità, nonché valorizzino le diversità, tutelando al contempo l'integrità fisica, psicologica e morale di tutti i tesserati;

  • La consapevolezza dei tesserati in ordine ai propri diritti doveri, obblighi, responsabilità e tutele;

  • L'individuazione e l'attuazione da parte dell'Associazione di adeguate misure, procedure e politiche di safeguarding, anche in conformità con le raccomandazioni del Responsabile Federale delle Politiche di

    Safeguarding, che riducano i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di tesserati minori;

  • La gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e tutela dei segnalanti;

  • L'informazione dei tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;

  • La partecipazione dei tesserati alle iniziative organizzate dall'Associazione e dagli Enti di affiliazione nell'ambito delle politiche di safeguarding adottate;

  • Il coinvolgimento proattivo di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all'attività sportiva nell'attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding dell'Associazione.

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Il presente modello organizzativo e di controllo dell'attività sportiva deve essere pubblicato sulla homepage del sito dell'Associazione, affisso nella sede della medesima nonché comunicato al Responsabile Safeguarding della Federazione Italiana Pallacanestro per i tesserati dell'Associazione alla FIP e ai tessera1 delle FSN o EPS con cui si è affiliati ed al Garante per la tutela dei tesserati/e dagli abusi e dalle condotte discriminatorie – Safeguarding Office dell'Ente di FSN o EPS, per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie, insieme alla nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.

1) Diritti e doveri

A tutti i tesserati e le tesserate sono riconosciuti i diritti fondamentali:

  • ad un trattamento dignitoso e rispettoso in ogni rapporto, contesto e situazione in ambito associativo;

  • alla tutela da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva,

    relazionale o sportiva;

  • a che la salute e il benessere psico-fisico siano garanti come prevalenti rispetto a ogni risultato sportivo.

    Coloro che prendono parte, a qualsiasi titolo e in qualsiasi funzione e/o ruolo, all'attività sportiva, in forma diretta o indiretta, sono tenuti a rispettare tutte le disposizioni e le prescrizioni a tutela degli indicati diritti dei tesserati e delle tesserate.

    I tecnici, i dirigenti, i soci e tutti gli altri tesserati e tesserate sono tenuti a conoscere il presente modello, il Codice di condotta a tutela dei minori e per la prevenzione delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e il Regolamento per la tutela dei tessera1 dagli abusi e dalle condo8e discriminatorie della Federazione Italiana cui aderisce l'Associazione Spor1va.

    Tutti gli aderenti a qualsiasi titolo alla vita associativa sono tenuti al rispetto dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell'ambito di competizioni, allenamenti, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e, in generale, nei rapporti con gli atleti, i tesserati, i dirigenti, gli allenatori e staff tecnico della propria e delle altre Associazioni e/o Società Sportive.

    2) Prevenzione e gestione dei rischi (Comportamenti rilevanti)
    Ai fini del presente modello, costituiscono comportamenti rilevanti:

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  • L'abuso psicologico: qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispe8o, l'aggressione verbale, la minaccia, il confinamento, la sopraffazione, l'isolamento o qualsiasi altro tra8amento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l'utilizzo di strumenti digitali;

  • L'abuso fisico: qualunque condotta consumata, tentata o minacciata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi l'integrità psicofisica del tesserato. Tali atti possono anche consistere nell'indurre un tesserato a svolgere (anche al fine di una migliore performance sportiva) un'attività fisica inappropriata oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati o comunque doloran1. In quest'ambito rientrano anche quei comportamen1 che favoriscono il consumo di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigen1 ivi comprese quelle an1 doping;

  • La molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aven1 connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;

  • L'abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto o con contatto, e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell'osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;

  • La negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente modello, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;

  • L'incuria: a mancata soddisfazione delle necessità fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;

  • L'abuso di matrice religiosa: l'impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume o all'ordine pubblico;

  • Il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di

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comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tessera1 con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamen1 di prevaricazione e sopraffazione ripetu1 e a5 ad in1midire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, cri1che riguardan1 l'aspe8o fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance spor1va, diffusione di no1zie infondate o comunque riguardan1 la sfera personale del tesserato, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di ogge5 possedu1 dalla vi5ma);

• I comportamen3 discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effe8o discriminatorio basato su etnia, colore, cara8eris1che fisiche, genere, status socio economico, prestazioni spor1ve e capacità atle1che, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale o poli1co.

I comportamen0 rilevan0 possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informa0che, sul web e a>raverso messaggi, e-mail, social network e blog.

3) Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni

L'Associazione, ai sensi dell'art. 33, comma 6, del d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni 1po di abuso, violenza e discriminazione sui soci nonché per garan1re la protezione dell'integrità fisica e morale degli spor1vi.

Il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, dovrà essere sogge8o possibilmente autonomo e indipendente dalle cariche sociali e da rappor1 con gli allenatori e i tecnici, verrà selezionato tra i sogge5 che abbiano esperienza nel se8ore, competenze comunica1ve e capacità di ges1one delle situazioni delicate. Dovrà essere opportunamente formato e partecipare ai seminari informa1vi organizza1 dalla Federazione Italiana Pallacanestro e/o FSN o altri En1 di promozione spor1va ai quali l'Associazione è o dovesse in futuro essere affiliata.

Qualora il Responsabile non possa essere individuato in sogge5 esterni alla stru8ura associa1va, l'incarico dovrà essere affidato a figura apicale dell'organigramma associa1vo.

  • Prima della nomina andrà acquisito il cer1ficato del casellario giudiziale. Non può essere, infa5, designato come Responsabile chi ha subito una condanna penale anche non defini1va per rea1 non colposi.

  • La nomina del Responsabile dovrà essere resa immediatamente pubblica tramite affissione di specifico avviso presso la sede sociale in luogo ben visibile a tu5 i tessera1 e fruitori nonché pubblicata sulla

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homepage dell'Associazione e tempes1vamente comunicata al Responsabile Federale delle poli1che di Safeguarding FIP o FSN o EPS

  • In ogni caso, il Responsabile Safeguarding all'interno dell'Associazione svolge funzioni di vigilanza circa l'adozione e l'aggiornamento dei modelli e dei codici di condo8a, nonché di colle8ore di eventuali segnalazioni di condo8e rilevan1 ai fini delle poli1che di Safeguarding, potendo svolgere anche funzioni ispe5ve.

  • Il Responsabile Safeguarding è tenuto a sensibilizzazione i membri dell'Associazione sulle ques1oni di Safeguarding ed è tenuto a collaborare con le autorità competen1.

  • Il Responsabile Safeguarding ha l'obbligo di definire e pubblicizzare i canali di comunicazione chiari per i membri dell'Associazione spor1va per segnalare casi di abuso o maltra8amento , e stabilire le procedure per la registrazione e la ges1one delle segnalazioni ricevute.

  • Le segnalazioni dovranno essere comunicate al Responsabile Safeguarding dell'Associazione De Stefani Andrea  (cell 3490547472)

  • Il Responsabile Safeguarding garan1sce la confidenzialità e la riservatezza delle informazioni riguardan1 casi di abuso o maltra8amento essendo tenuto a tra8are le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispe8o della privacy delle persone coinvolte. Nel caso di una denuncia che coinvolga un minore come presunta vi5ma, i genitori o il tutore legale del minore devono essere informa1 dal Responsabile Safeguarding, a condizione che ciò non sia considerato un rischio per la sicurezza di tale minore.

    Il Consiglio di Amministrazione deve sospendere o rimuovere il Responsabile Safeguarding in caso di mancata conformità ai requisi1 o di violazione delle poli1che dell'Associazione rela1ve alla protezione dei minori o in caso di reitera1 inadempimen1 degli obblighi connessi all'incarico ricevuto.

    3) Le poli3che di prevenzione

    Per la prevenzione di qualsiasi 1po di moles1a, violenza o discriminazione nell'a5vità spor1va vengono ado8ate le seguen1 policy:

    Verifica casellario giudiziario

• Allenatori, tecnici, dipenden1, medici e tu5 coloro i quali entrano a conta8o con atle1 e tessera1, sopra8u8o se minori, devono presentare al Responsabile di cui al punto precedente il proprio casellario giudiziario) entro 30 gg. dall'adozione del presente modello; qualora la documentazione non dovesse essere tempes1vamente prodo8a, vi sarà un richiamo scri8o che, se disa8eso entro ulteriori 15 gg., sarà seguito dalla interruzione immediata di qualsiasi rapporto con il sogge8o inadempiente.

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  • Successivamente alla adozione del presente modello, per i nuovi rappor1 di collaborazione a qualsiasi 1tolo prestata, allenatori, tecnici, dipenden1, medici e tu5 coloro i quali entrano a conta8o con atle1 e tessera1, sopra8u8o se minori dovranno presentare le sudde8e cer1ficazioni al Responsabile Safeguarding dell'Associazione; la mancata presentazione delle cer1ficazioni o la presentazione di cer1ficazioni non idonee impedirà l'avvio di qualsivoglia rapporto collabora1vo.

  • Quanto sopra si applica anche ai sogge5 ai quali dovessero essere cedu1 a qualsiasi 1tolo spazi all'interno della stru8ura spor1va dell'Associazione per periodi superiori a 30 giorni.

    Uso degli spazi dell'Associazione

    • Presso le stru8ure in ges1one o in uso all'Associazione devono essere predisposte tu8e le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio; in par1colare devono essere predispos1 spogliatoi e servizi igienici divisi tra personale tecnico e atle1 e, per ques1 ul1mi, devono essere previs1 spazi separa1 a seconda del genere.

    • Deve essere sempre garan1to l'accesso ai locali e agli spazi in ges1one o in uso all'Associazione durante gli allenamen1 e le sessioni prova di tessera1 e tesserate minorenni a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai sogge5 cui è affidata la cura degli atle1 e delle atlete ovvero a loro delega1, senza che ciò possa interferire con il regolare svolgimento delle a5vità.

    • Durante le sessioni di allenamento, di prova o di compe1zione è fa8o divieto di accedere agli spogliatoi ed ai bagni riserva1 agli atle1, ad eccezione della deroga di cui al capoverso successivo.

    • Durante le sessioni di allenamento o di prova o di compe1zione non è consen1to l'accesso agli spogliatoi a uten1 esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e, comunque, solo per eventuale temporanea assistenza a tessera1 e tesserate so8o i 6 anni di età o con disabilità motoria o intelle5vo/relazionale.

    • In caso di necessità, fermo restando la tempes1va richiesta di intervento al servizio di soccorso sanitario qualora necessario, l'accesso all'infermeria è consen1to al medico sociale o, in caso di manifestazione spor1va, al medico di gara o, in loro assenza, a un tecnico formato sulle procedure di primo soccorso esclusivamente per le procedure stre8amente necessarie al primo soccorso nei confron1 della persona infortunata. La porta dovrà rimanere aperta e dovrà essere presente almeno un'altra persona (atleta, tecnico, dirigente, collaboratore, eccetera); in caso di atle1 minorenni sarà necessaria sempre anche la presenza di almeno un sogge8o esercente la potestà genitoriale o suo incaricato.

    • Parimen1, anche le visite mediche o fisioterapiche dovranno essere svolte con le medesime modalità.

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Allenamen6

  • E' fa8o obbligo agli allenatori, dirigen1 e staff tecnico durante gli allenamen1, gare amichevoli, partecipazione a tornei e gare di campionato di tenere un comportamento educato e modalità relazionali che non devono mai sfociare in a5 di violenza e discriminazione verso gli atle1.

  • A tu5 i tessera1 dell'Associazione e' richiesto il tassa1vo rispe8o dei principi fondamentali di non discriminazione e non violenza nell'ambito di allenamen1, condivisione di spazi comuni come gli spogliatoi e in generale rappor1 con gli atle1 della propria e dell'altra squadra.

  • E' obbligatorio in tu8e le occasioni in cui il tecnico accompagni gli atle1 a casa, se tra8asi di atle1 minorenni di autorizzazione dei genitori;

    Trasferte

  • In caso di trasferte che prevedano un perno8amento, agli atle1 dovranno essere riservate camere, bagni e spogliatoi, suddivisi per genere, diverse da quelle in cui alloggeranno i tecnici, i dirigen1 o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stre8a tra l'atleta e l'accompagnatore.

  • Qualora non fosse possibile suddividere gli spazi tra atle1 ed atlete minorenni, entrambi i genitori o chi ne fa le veci dovranno rilasciare espressa autorizzazione scri8a in tal senso.

  • Durante le trasferte di qualsiasi 1po è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atle1 accompagna1, sopra8u8o se minorenni, me8endo in a8o tu8e le azioni necessarie a garan1re l'integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.

  • Per l'adesione alle trasferte di atle1 minorenni sarà sempre necessaria la presenza di almeno un sogge8o esercente la potestà genitoriale o, in alterna1va, espressa autorizzazione scri8a rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.

  • È obbligatorio l'affiancamento all'allenatore/tecnico di almeno un altro membro dello staff durante tu5 gli spostamen1 degli atle1 compresi quelli per raggiungere gli hotel e il campo da gioco. Se tra8asi di atle1 minorenni sussiste, altresì, l'obbligo di espressa autorizzazione scri8a rilasciata da entrambi i genitori o di chi ne fa le veci.

    4) Tutela della privacy

• A tu5 gli atle1 (o esercen1 la potestà genitoriale), i tecnici, i dirigen1, i collaboratori e i soci dell'Associazione all'a8o dell'iscrizione/tesseramento, e comunque ogni qualvolta venga effe8uata una raccolta di da1 personali, deve essere so8oposta l'informa1va sul tra8amento dei da1 personali ai sensi dell'art.13 del Regolamento Europeo 679/2016 (GDPR).

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  • I da1 raccol1 devono essere ges11 e tra8a1 secondo le modalità descri8e nel sudde8o Regolamento e comunque solo sulla base della necessità all'esecuzione del contra8o di cui gli interessa1 sono parte, all'adempimento di un obbligo legale o sulla base del consenso fornito.

  • In par1colare, le categorie par1colari di da1 personali (quali l'origine razziale o etnica, le opinioni poli1che, le convinzioni religiose o filosofiche, o l'appartenenza sindacale, nonché da1 gene1ci, da1 biometrici intesi a iden1ficare in modo univoco una persona fisica, da1 rela1vi alla salute o alla vita sessuale o all'orientamento sessuale della persona) possono essere tra8ate solo previo libero ed esplicito consenso dell'interessato, manifestato in forma scri8a, salvi i casi di adempimento di obblighi di legge e regolamen1.

  • L'Associazione, previo specifico consenso scri8o raccolto all'a8o dell'iscrizione o tesseramento, può pubblicare sui propri canali di comunicazione fotografie ritraen1 i tessera1 prodo8e durante le sessioni di allenamento e gara, ma non è consen1ta la produzione e la pubblicazione di immagini che possono causare situazioni di imbarazzo o pericolo per i tessera1.

  • La documentazione, sia cartacea, sia digitale, raccolta dall'Associazione contenente da1 personali dei tessera1, fornitori od ogni altro sogge8o, deve essere custodita garantendo l'inaccessibilità alle persone non autorizzate al tra8amento dei da1. In caso di perdita, cancellazione, accidentale divulgazione, databreach, eccetera, deve essere data tempes1va comunicazione all'interessato e, contestualmente, al 1tolare del tra8amento dei da1 personali. Deve essere data tempes1va comunicazione anche all'autorità Garante per la protezione dei da1 personali, se la violazione dei da1 personali comporta un rischio per i diri5 e le libertà delle persone fisiche.

  • Tu8e le persone autorizzate al tra8amento dei da1 personali devono essere adeguatamente formate e devono me8ere in a8o tu5 i comportamen1 e le procedure necessarie alla tutela dei da1 personali degli interessa1, sopra8u8o di quelli rientran1 nelle categorie par1colari di da1 personali.

    5) Inclusività

  • L'Associazione garan1sce a tu5 i propri tessera1 e ai tessera1 di altre associazioni e società spor1ve dile8an1s1che pari diri5 e opportunità, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità,

    età, iden1tà di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione poli1ca, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intelle5va, relazionale o spor1va.

  • L'Associazione si impegna, anche tramite accordi, convenzioni e collaborazioni con altre associazioni o società spor1ve dile8an1s1che, a garan1re il diri8o allo sport agli atle1 con disabilità fisica o intelle5vorelazionale, integrando sudde5 atle1, anche tessera1 per altre associazioni o società spor1ve dile8an1s1che, nel gruppo di atle1 tessera1 per l'Associazione loro coetanei.

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  • L'Associazione si impegna a garan1re il diri8o allo sport anche agli atle1 svantaggia1 dal punto di vista economico o famigliare, favorendo la partecipazione di sudde5 atle1 alle a5vità dell'Associazione anche mediante scon1 delle quote di tesseramento e/o mediante accordi, convenzioni e collaborazioni con en1 del terzo se8ore operan1 sul territorio e nei comuni limitrofi.

  • Rela1vamente alla ges1one dei Centri Es1vi, l'Associazione si impegna a ges1rne le a5vità con proposte calibrate in funzione dell'età dei partecipan1, la cui qualità sarà assicurata da operatori qualifica1, nonché a garan1rne - grazie alla collaborazione con i Comuni ed alla messa a disposizione di operatori dedica1 - l'accesso a uten1 con disabilità e/o problema1che relazionali. Rela1vamente alla somministrazione dei pas1 sarà sempre prestata a8enzione a eventuali problema1che di intolleranza o a regimi alimentari par1colari in dipendenza di credo religiosi o altre mo1vazioni, assicurando a tu5 gli interessa1 una proposta alterna1va adeguata anche con la finalità di promuovere l'educazione ad una sana alimentazione.

    6) Contrasto dei comportamen3 lesivi e ges3one delle segnalazioni

    Segnalazione dei comportamen6 lesivi

  • In caso di presun1 comportamen1 lesivi, da parte di tessera1 o di persone terze, nei confron1 di altri tessera1, sopra8u8o se minorenni, deve essere tempes1vamente segnalato al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni tramite comunicazione a voce o via posta ele8ronica all'indirizzo email segreteria-romana@pec.it

  • Le chiavi di accesso a tale indirizzo email saranno in possesso esclusivamente del Responsabile.

  • Il suindicato indirizzo email deve essere portato a conoscenza di tu5 i tessera1 e quindi pubblicato sul

    sito is1tuzionale dell'associazione, sui canali social, affisso con specifico avviso in luogo ben visibile presso la segreteria dell'Associazione, indicato nel modulo di adesione all'Associazione una cui copia viene rilasciata al tesserato aderente.

  • Nel caso di una denuncia che coinvolga un minore come presunta vi5ma, i genitori o il tutore legale del minore devono essere informa1, a condizione che ciò non sia considerato un rischio per la sicurezza di tale minore.

  • In caso dei sudde5 comportamen1 lesivi deve essere inviata segnalazione al Responsabile Federale delle poli1che di Safeguarding .

  • In caso di gravi comportamen1 lesivi, l'Associazione deve no1ficare i fa5 di cui è venuta a conoscenza alle forze dell'ordine.

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• L'Associazione deve garan1re l'adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vi5mizzazione secondaria dei tessera1 che abbiano in buona fede:

o presentato una denuncia o una segnalazione;
o manifestato l'intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;
o assis1to o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione; o reso tes1monianza o audizione in procedimen1 in materia di abusi, violenze o discriminazioni; o intrapreso qualsiasi altra azione o inizia1va rela1va o inerente alle poli1che di safeguarding.

7) Sistema disciplinare e meccanismi sanzionatori

A 1tolo esemplifica1vo e non esaus1vo, i comportamen1 sanzionabili possono essere ricondo5 a:

  • mancata a8uazione colposa delle misure indicate nel Modello e della documentazione che ne cos1tuisce parte integrante (es. Codice di condo8a a tutela dei minori e per la prevenzione delle moles1e, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione);

  • violazione dolosa delle misure indicate nel presente modello e della documentazione che ne cos1tuisce parte integrante (es. Codice di condo8a a tutela dei minori e per la prevenzione delle moles1e, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione), tale da comprome8ere il rapporto di fiducia tra l'autore e l'Associazione in quanto preordinata in modo univoco a comme8ere un reato;

  • violazione delle misure poste a tutela del segnalante;

  • effe8uazione con dolo o colpa grave di segnalazioni che si rivelano infondate;

  • violazione degli obblighi di informazione nei confron1 dell'Associazione;

  • violazione delle disposizioni concernen1 le a5vità di informazione, formazione e diffusione nei confron1

    dei des1natari del presente modello;

  • a5 di ritorsione o discriminatori, dire5 o indire5, nei confron1 del segnalante per mo1vi collega1, dire8amente o indire8amente, alla segnalazione;

  • mancata applicazione del presente sistema disciplinare.

    Le sanzioni comminabili sono diversificate in ragione della natura del rapporto giuridico intercorrente tra l'autore della violazione e l'Associazione, nonché del rilievo e gravità della violazione commessa e del ruolo e responsabilità dell'autore. Le sanzioni comminabili sono diversificate tenuto conto del grado di imprudenza, imperizia, negligenza, colpa o dell'intenzionalità del comportamento rela1vo all'azione/omissione, tenuto altresì conto dell'eventuale recidiva, nonché dell'a5vità lavora1va svolta dall'interessato e della rela1va posizione funzionale, gravità del pericolo creato, en1tà del danno eventualmente creato, presenza di circostanze aggravan1 o a8enuan1, eventuale condivisione di responsabilità con altri sogge5 che abbiano

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concorso nel determinare l'infrazione, unitamente a tu8e le altre par1colari circostanze che possono aver cara8erizzato il fa8o.

Il presente sistema sanzionatorio deve essere portato a conoscenza di tu5 i Des1natari del Modello a8raverso i mezzi ritenu1 più idonei dall'Associazione.

Sanzioni nei confron6 dei collaboratori retribui6

I comportamen1 tenu1 dai collaboratori retribui1 in violazione delle disposizioni del presente modello, inclusa la violazione degli obblighi di informazione nei confron1 dell'Associazione, e della documentazione che ne cos1tuisce parte integrante (es. Codice di condo8a a tutela dei minori e per la prevenzione delle moles1e, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione) sono defini1 illeci1 disciplinari.

Nei confron1 dei collaboratori retribui1, possono essere comminate le seguen1 sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

  • richiamo verbale per mancanze lievi;

  • ammonizione scri8a nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1;

  • multa in misura non eccedente l'importo di 5 ore di retribuzione;

  • sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di giorni 15;

  • risoluzione del contra8o e, in caso di collaboratore socio dell'Associazione, radiazione dello stesso.

    Ai fini del precedente punto:

  1. incorre nel provvedimento disciplinare del richiamo verbale per le mancanze lievi il collaboratore che violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condo8a a tutela dei minori e per la prevenzione delle moles1e, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o ado5, nello svolgimento di a5vità sensibili, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione non abbia rilevanza esterna;

  2. incorre nel provvedimento disciplinare dell'ammonizione scri8a il collaboratore che risul1 recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile il richiamo verbale e/o violi, per mera negligenza, le procedure aziendali, le prescrizioni del Codice di condo8a a tutela dei minori e per la prevenzione delle moles1e, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione o ado5, nello svolgimento di a5vità nelle aree a rischio, un comportamento non conforme alle prescrizioni contenute nel presente modello, qualora la violazione abbia rilevanza esterna;

  3. incorre nel provvedimento disciplinare della multa non eccedente l'importo di 5 ore della normale retribuzione il collaboratore che risul1 recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le

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quali è applicabile l'ammonizione scri8a e/o, per il livello di responsabilità gerarchico o tecnico, o in presenza di circostanze aggravan1, leda l'efficacia del presente modello con comportamen1 quali:

  1. l'inosservanza dell'obbligo di informa1va al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni; l'effe8uazione, con colpa grave, di false o infondate segnalazioni ineren1 alle violazioni del Modello o del Codice di condo8a a tutela dei minori e per la prevenzione delle moles1e, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione;

  2. la violazione delle misure ado8ate dall'Associazione volte a garan1re la tutela dell'iden1tà del segnalante; la reiterata inosservanza degli adempimen1 previs1 dalle prescrizioni indicate nel presente modello, nell'ipotesi in cui riguardino un procedimento o rapporto in cui è parte la Pubblica Amministrazione (ivi comprese le Autorità Spor1ve);

  1. incorre nel provvedimento disciplinare della sospensione dalla retribuzione e dal servizio per un massimo di 15 giorni il collaboratore che risul1 recidivo, durante il biennio, nella commissione di infrazioni per le quali è applicabile la multa non eccedente l'importo di 5 ore della normale retribuzione e/o effe8ui, con dolo, false o infondate segnalazioni ineren1 alle violazioni del Modello e del Codice di condo8a a tutela dei minori e per la prevenzione delle moles1e, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discriminazione e/o violi le misure ado8ate dall'Associazione volte a garan1re la tutela dell'iden1tà del segnalante così da generare a8eggiamen1 ritorsivi o qualsiasi altra forma di discriminazione o penalizzazione nei confron1 del segnalante;

  2. incorre nel provvedimento disciplinare della risoluzione del contra8o senza preavviso il collaboratore che eluda fraudolentemente le prescrizioni del presente modello a8raverso un comportamento inequivocabilmente dire8o alla commissione di uno dei rea1 ricompreso fra quelli previs1 e/o violi il sistema di controllo interno a8raverso la so8razione, la distruzione o l'alterazione di documentazione ovvero impedendo il controllo o l'accesso alle informazioni e alla documentazione agli organi prepos1, incluso il Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni in modo da impedire la trasparenza e verificabilità delle stesse.

Sanzioni nei confronto dei volontari

Nei confronti dei volontari dell'Associazione, possono essere comminate le seguenti sanzioni, che devono essere commisurate alla natura e gravità della violazione commessa:

  • richiamo verbale per mancanze lievi;

  • ammonizione scritta nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al punto 1 della precedente sezione

    "Sanzioni nei confronti dei collaboratori retribuiti";

  • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 15giorni;

  • allontanamento dalle strutture di allenamento e gara per un periodo non superiore a 1 anno;

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• rescissione del rapporto di volontariato e, in caso di volontario socio dell'Associazione, radiazione dello stesso.

Ai fini del precedente punto si rimanda al punto 3 della sezione "Sanzioni nei confron1 dei collaboratori retribuiti".

Sanzioni nei confronto dei frequentatori a qualsiasi titolo

Quanto contenuto nei due paragrafi che precedono è riferibile, laddove concretamente applicabile, a tutti i frequentatori della struttura sportiva.

Resta inteso che i detti soggetti saranno soggetti alle sanzioni della sospensione temporanea o dell'allontanamento definitivo a seconda della gravità delle infrazioni commesso, senza possibilità di rimborso di quote eventualmente versate a qualsiasi titolo.

8) Obblighi formativi, informativi e altre misure

L'Associazione è tenuta a pubblicare per darne comunicazione a tutti i propri tesserati, associati e volontari, Il presente modello e il nominativo del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni presso la sua sede e le strutture che ha in gestione o in uso, nonché sulla home page del sito Istituzionale dell'Associazione.

L'Associazione deve informare il tesserato o eventualmente coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, del presente modello e del nominativo e dei contatti del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni.

L'Associazione deve dare immediata comunicazione di ogni informazione rilevante al Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, al Responsabile / Garante per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie – Safeguarding Office della federazione spor1va e/o dell'Ente di Promozione Spor1va di competenza, nonché all'Ufficio della Procura federale ove competente.

L'Associazione deve dare diffusione presso i propri tesserati di idonee informa1ve finalizzate alla prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione nonché alla consapevolezza dei tesserati in ordine a propri diritti, obblighi e tutele.

L'Associazione deve prevedere adeguate misure per la diffusione di, o l'accesso a, materiali informativi finalizzati alla sensibilizzazione su e alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi.

L'Associazione deve prevedere un'adeguata informativa ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti, con riferimento alle specifiche misure adottate per la prevenzione e contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione in occasione di manifestazioni spor1ve.

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L'Associazione deve dare comunicazione ai tesserati o eventualmente a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o i soggetti cui è affidata la cura degli atleti di ogni altra politica di safeguarding adottata dalle federazioni sportive alla quale è affiliata.

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